Quattro figure femminili sono dipinte su pannelli di legno appoggiati su alcuni alberi ed elementi del giardino, creando un raccordo visivo e un dialogo emotivo.
Le donne dipinte da Elisa Muliere sono rotte, spezzate, esseri che la vita ha reso fragili e che hanno trovato nelle loro ferite un’inattesa possibilità di leggerezza.
Nel silenzio immobile di questa porzione di giardino, nelle ore interminabili di una giornata che non vuole finire, lo sguardo di queste donne mute può incrociarsi per qualche istante o può fuggire timidamente.
Esse si possono parlare, sfiorarsi, o rimanere in silenzio, distanti, nella muta partecipazione del viaggio nell’altra, intimo e necessario, nel conforto di un’agognata, possibile, felicità. Di questa fuga oltre lo spazio,
quello che resta è solo il corpo mentre la vita segue il pensiero che se ne vola alto in una corsa veloce e inafferrabile, oltre ogni muro e più su di ogni barriera.
Michele Gentili | curatore progetto Anomalie | 2017
Quattro figure femminili sono dipinte su pannelli di legno
appoggiati su alcuni alberi ed elementi del giardino, creando un raccordo visivo e un dialogo emotivo.
Le donne dipinte da Elisa Muliere sono rotte, spezzate, esseri che la vita
ha reso fragili e che hanno trovato nelle loro ferite un’inattesa possibilità di leggerezza.
Nel silenzio immobile di questa porzione di giardino, nelle ore interminabili di una giornata che non vuole finire,
lo sguardo di queste donne mute può incrociarsi per qualche istante o può fuggire timidamente.
Esse si possono parlare, sfiorarsi, o rimanere in silenzio, distanti, nella muta partecipazione del viaggio nell’altra,
intimo e necessario, nel conforto di un’agognata, possibile, felicità. Di questa fuga oltre lo spazio,
quello che resta è solo il corpo mentre la vita segue il pensiero che se ne vola alto in una corsa veloce e inafferrabile,
oltre ogni muro e più su di ogni barriera.
Michele Gentili | curatore progetto Anomalie | 2017